e le seconde!
E se aspetto ancora un pochino fioriranno anche le ultime rose.
Ho passato un altro periodo ventoso, di quelli che fanno venire voglia di andare a letto presto, ma poi rimani lì con gli occhi sgranati a fissare il soffitto.
Il vento si è calmato e mi è tornata voglia di bazzicare da queste parti.
Facciamo finta di aver fatto un brutto sogno, è il risveglio e io mi trovo ad annusare queste generose rose.
Nel giardino dei miei che sconfina con le coltivazioni e le ripe incolte, ormai 3 anni fa, ho piantato una decina di rose botaniche che, finalmente, hanno assunto l'aspetto di bei cespuglioni con i rami ricadenti.
Il primo giro di fioriture spetta alle gialle, quelle del post precedente, ma ora è il tempo dei rosa.
Una delle mie rose botaniche preferite è la Rosa glauca.
E' cresciuta in un lampo- è alta più di due metri, non ha bisogno di troppa acqua e ha le foglie di un bellissimo colore che varia dal prugna al grigio, ricoperte da una patina cerosa. Adesso è in piena fioritura e i bei rami arcuati sono pieni di stelline rosa scuro sfumati di bianco - della stessa forma dei miei stampini per biscotti giapponesi! - messi ancora più in evidenza dal colore scuro delle foglie. Non è una primadonna ma la foggia e il colore delle foglie la rendono preziosa per i giardini campagnoli/informali, all'imbrunire prende un colore azzurro tutto particolare.
Al caldo del sole di mezzogiorno, come due sirene, la rosa gallica - forse tra le prime rose ad essere coltivata - e la sua compagna inglese mi hanno attirato da lontano col loro profumo, lì sul limitare dell'orto.
Le ho piantate vicine un po' per caso, ma la rusticità e la semplicità della gallica, con i fiori un po' lassi, mettono ancora più in evidenza la ricercatezza dell'intrico di petali della rosa "Gertrude Jekyll" e i due toni di rosa mi sembrano bene assortiti, così come i loro profumi; seduto nell'erba, a metà strada tra i due cespugli mi sono goduto col naso l'effetto stereo!
Passata l'orgia di profumi e colori non resta che aspettare l'autunno, per godersi i curiosi frutti: quelli della rosa glauca sono a mazzetti, tipo ciliegie rosso cupo, quasi neri, mentre quelli della gallica sono delle perozze all'incontrario arancio vivo.
Ma in questi giorni ho armeggiato anche in cucina e sbirciando tra i vari blog, mi è scattata la voglia di risottino "verde".
Detto fatto vi spadello due risottini provenienti direttamente dal quasi orto di cat, e dall'eccessivo orto di mio papà.
QUASI RISOTTO FAVE E PESTO DI MENTA E AGLIO ORSINO
Ho piantato nell'orto la menta "fragolina" - Erdbeerminze, una menta con le foglie piccine che sfregata profuma di menta e fragoline di bosco (nel gusto purtroppo la nota fragole sparisce) e c'erano ancora parecchie foglie di aglio orsino belle fresche. Ho abbrustolito una manciata di pinoli in un padellino anti-aderente, ho pulito una manciata di foglie di menta, quattro cinque foglie di aglio orsino, ho messo tutto nel mixer con abbondante olio evo e ci ho fatto un pesto profumato di erbetta, menta ed aglio. Ho lessato al dente il riso (vialone nano Bio di una corte vicino Verona - una bontà anche solo bollito e scondito) con una bella manciata di fave fresche sbucciate anche dalla seconda pelle, ho scolato lasciando un po' di acquerugiola e ho condito con il pesto. Anche la Bee ha apprezzato, ma mi ha vietato di chiamarlo "risotto".
Ma ora il risotto quello vero.
Mio papà, golosissimo di rapanelli, quest'anno si è fatto prendere la mano e al momento della semina ha esagerato con i semi. Morale della favola adesso si trova con una rigogliosa aiuola di foglie di rapanello, ma di simpatici pallottoli fucsia nemmeno l'ombra. Il caso vuole che proprio domenica mi sia capitato per le mani un vecchissimo libricino di ricette sul riso, di quelli promozionali di una riseria di Villafranca, che tra l'altro non esiste più e cosa ci trovo:
RISOTTO DI FOGLIE DI RAPANELLI E GRAPPA
Ho tritato uno scalogno e l'ho fatto imbiondire nell'olio evo, ci ho aggiunto il riso (sempre vialone nano a casa nostra) e l'ho tostato bene, ho sfumato con un bicchierino di grappa (una slibovitza alla prugna) e ho fatto evaporare bene, poi ci ho aggiunto un bel mazzo di foglie di rapanello tritate e il brodo vegetale e ho portato a cottura, mescolando poco e aggiungendo il brodo all'occorrenza.
Ho mantecato con un cubetto di burro, ma poco poco, e ho servito. E' piaciuto sia alla Bee che ai pm, anche perché le foglie dei rapanelli hanno un gusto molto delicato, i pm hanno aggiunto grana grattato, ma secondo me ammazzava il gusto.
E per finire in dolcezza, dato che siamo in tema di risotti e giriamo tra Verona e Mantova, al forno, dai nonni a Valeggio, avevo puntato una meravigliosa "sbrisolona", poi l'occhio è caduto sul prezzo al kilo e mi sono detto: è il momento giusto per provare a farla!
Rapida consulenza telefonica con la Bee (era a casa per lavoro, così mi ha raccontato!) per trovare una buona ricetta in rete perché la sbrisolona la abbiamo sempre acquistata (il mio nonno era mantovano, ma di cucina ne sapeva mezza, e la nonna è venuta a Bz che aveva 12 anni!). La Bee, dopo attenta ricerca (10 secondi netti) mi detta la più facile da memorizzare, e devo dire che abbiamo avuto fortuna perché è venuta fuori una sbrisolona coi fiocchi.
TORTA SBRISOLONA IN BASE DUE
Ho macinato non troppo finemente DUE etti di mandorle con la pellicina, le ho mescolate a DUE etti di farina bianca e DUE etti di farina di mais fioretto, quella finissima.
Ho aggiunto DUE etti di zucchero di canna integrale e DUE bei pizzichi di sale e DUE bei pizzichi di vaniglia naturale. Ho mescolato bene le polveri, poi ho fatto la fontana e ho aggiunto DUE etti di burro a fiocchetti (erano previsti due etti di strutto, ma proprio non ce la faccio) e DUE rossi d'uovo e la buccia di UN limone. Ho impastato burro, uovo e un po' di farine con i coltelli e poi sono passato alla punta delle dita, finché non ho ottenuto tante belle briciole unte e giallo oro.
Ho imburrato una teglia tonda di alluminio e ci ho sbriciolato l'impasto, premendo un po' ma non troppo; ho decorato con alcune mandorle intere e ho infornato a 170° per una buona ora.
Se la preferite morbida potete lasciarla più spessa, se la preferite bella scrocchiarella, non dovete farla più spessa di un dito e una volta cotta, la potete "biscottare" senza lo stampo ancora per qualche minuto. Occhio che è pericolosa, una volta iniziata, con i granellini di sale che esaltano il gusto delle mandorle, è difficile fermarsi (ve le ricordate le 10 fettazze che mi ero tolto di torno l'anno scorso, beh la metà di loro si sono ripresentate, le str..anezze della vita ;O))
Saluti golosi, cat
28 Commenti:
Eccolo il pesto di cui mi parlavi! La menta fragolina??? Devo cercarla al prossimo mercatino di erbe aromatiche.
È sempre un piacere passeggiare nei tuoi giardini.
Ciao
Alex
Che bei risotti aromatici...non so se rimarrei più incantata dal profumo delle rose o da quello delle erbe che hai utilizzato ;D
E la sbrisolona a concludere il tutto è una golosità
un abbraccio
fra
Come sempre in una favola..profumatissima e aromatica!
Grazie Cat! :)
e vai a sapere che con le foglie dei rapanelli (che piacciono tanto anche al mio di papà, sarà una prerogativa della categoria) ci si può fare anche un bel risottino! e io che le ho sempre buttate! bella idea! e le rose super.. nemmeno sapevo che esistessero varietà così particolari. sempre un piacere leggerti! a presto cat, b settimana
Maria la O, cossa gavío tuti co 'sto ajo dei orsi...
Orbene...ci proponi ben due piatti di riso (favolosi, siano o no risotti canonici ;-), ora aspetti gli "stropacui" delle varie rose...cosa dici, andiamo in farmacia a comprare un litro di Guttalax????
A proposito di orsi, noi in settembre andiamo da quelli valdostani; fameja, se vedemo stavolta???????
Mille baci,
Monica
Ma si che se vedemo, dai !
Sono davvero felice per il risveglio un po' più lieve. Adotto d'ufficio il quasi risotto, magari con la soia edamame (surgelata) che sarà anche fighetta ma è proprio buona.
Ah, per quanto riguarda i rapanelli, nelle mie desolate lande francofone al momento va di moda la "neige de radis" ovvero neve di rapanelli, ovvero rapanelli grattugiati con la microplane e aggiunti, per esempio, alla vinaigrette.
Smack a passo di danza e di sollievo.
Kat
ciao a tutti,
ciao Alex, sicuramente la trovi, in Austria è una menta molto popolare, ha dei benefici effetti calmanti, al contrario delle altre mente e l'odorino di fragole è una goduria e rimane a lungo sulle mani;
Fra e Saretta, sempre troppobbuone!
ciao Claudia le rose botaniche mi piacciono tanto perchè non hanno particolari esigenze, l'unico svantaggio è che hanno bisogno di parecchio spazio;
Canny ma con gli stopacui ci faccio la marmellata! altro che guttalax: orsisì, orsisì, orsisì!
ciao Katybella, adesso vado subito a vedere cosa è questa soia fighettina, bella l'idea della neve di ravanelli, da noi si fa con la rapa nera, e si accompagna ai knödel di saraceno; devo commentare oltre: orsisì, orsisì, orsisì, ma siete sicuri di voler affrontare i pm? ;O))
saluti golosi a tutti, cat
Magari se li mangiano.....
questa menta manca proprio tra le mie erbazze.
anche io nel mio piccolo ho fatto un giro sul terrazzo.
le inglesi sono quasi tutte sfiorite, cosa mi consigli? ho letto che una buona potatura per farle rifiorire a settembre va fatta intorno a fine giugno.
La pierre de ronsard è uno spettacolo unico nell'anno e mi sono rassegnata.
secondo te?
finalmente un'idea in più con le foglie dei ravanelli miei adorati!
Grazie Cat!
(ti ho pure linkato!)
E' più facile che siano i p.m a mangiarsi i vecchio orsi ciccioni ;-) Quindi non illudetevi.
Prima o poi, ve li riportate a casa ;-)
Smack. Katy
ah, il vento...
e le rose semplici, e quelle millepetali, entrambe le più belle.
c'era una centifolia in fondo al giardino, ed era sicuramente stata piantata dalla mia bisnonna; ma non sono stata in grado di salvarla. un grande rimpianto.
Scusate un attimo, ma quali pm??? Io davo per scontato che dopo la dieta il Cat premiasse la spirito di sopportazione della Bee portandola a fare una vacanza tête-à-tête...(tze, la Kat s'illude che poi ve li riportiate via, ma io MICA MI FIDO!!!!!!!!!!!).
Ellosapevo che con gli stropacui ci facevi le marmellate da mettere in tante belle crostatone burrose da papparsi dopo la dieta suddetta...
Per lo spirito di sopportazione che c'è, basterebbe che mi portasse a Laives (praticamente periferia di BZ) e sarebbe premiato a sufficienza.......
ui ui.... santamammadeifelini...
ma se sto bravina, non miagolo troppo e non la faccio fuori dalla cassettina... non è che mi adottate??
Quella torta li è un'attentato!
Non la faccio nemmeno a cannonate prima dell'inverno.... però sbavo!
santa Bee.... santa subito!
tra le rose io amo quelle semplici, in giro quà da me, ne ho vista una di con i petali di un colore tra il rosso ed il viola, ma gialli al centro, non sò che specie sia, ma è bella :)
Salve, mi chiamo Paola, e non è la prima volta che passo per il tuo blog _ che trovo sempre delizioso_ ma stavolta volevo riempirti di complimenti.
Adoroooo le tue rose!!!
La Gertrude Jekyll è una delle mie passioni _ dopo la Mme Grégoire Staechelin e la Albertine .
Decisamente una delle migliori creazioni di Austin: splendida nel portamento un po' anarchico.
Sembra non conscia della propria bellezza.
La glauca non la conoscevo e _caspita quanto è bella_ non credevo una rosa potesse avere un fogliame così scuro_la voglio!
L'ho cercata in rete ma non ho trovato indicazioni sulla fascia climatica adatta alla coltivazione. Ho letto che è piuttosto comune sulle Alpi e ho paura che qui_sono di Roma_non si trovi esattamente nel proprio habitat.
Le foglie del ravanello qui a Roma noi le mettiamo – o meglio le mettevamo - nella misticanza, che trovarla oramai è praticamente impossibile_ più rara dell'unicorno bianco. Le foglie servivano tra l'altro a facilitare la digestione del ravanello stesso.
Proverò sicuramente il tuo risotto _ magari quando farà un po' meno caldo_ che qua noi stiamo già a rosolà.
Baci e abbracci
Paola
Sbirciando nel tuo giardino ho visto le tue rose molto belle. Amo le rose e ne ho alcune piante in giardino. Complimenti per le ricette, il tuo blog mi piace molto! ciao
Cari Cat e Bee,
(guarda un po'che strano connubio, micio e ape...ma tant'è mi van bene tutti e due!!!)scusate se compaio di rado, ma sono molto presa da accadimenti vari...eppure siete, penso, il blog preferito, per il percorso che fate, intelligente, non affannato, naturale e culturale!
Bene, cara Bee, anch'io ho la fisima di riso e risotto, perché è mio marito il cuciniere feriale, e quando mi chiama a tavola e dice "risotto" invece di riso...mi fa incavolare...va be' poi mi passa, anche perché, riso o risotto, gli vengono bene, anche se con fave non li farà mai.
Io non ne ho mai mangiate, di fave, e mio marito deve avere una specie di rigetto, causa ricordi dell'infanzia, per cui tabu!!!
Ma i profumini aggiunti credo che renderebbero gradevole anche a lui un riso con le fave!
Scusate la chiacchierata...mi stavo beando degli ultimi articoli, che avevo perso!!!
Un abbraccio!!!!
ciao a tutti, scusate il ritardo nel rispondere:
Enza la Pierre de Ronsard ha una bella e lunga fioritura, ma non la ripete! prova a togliere le rose sfiorite e a farle fare una settimana di "secca", a fine estate potrebbe sbocciare ancora qualche rosa, ma non nel numero della fioritura di maggio;
ciao a Simona e a Giardino fiorito, benvenute, tornate a trovarmi quando vi garba;
ciao Artemisia, signora dei bicchieri, ahh, le rose, scegliere le più belle un lavoro duro ;O)! perchè non piantarne un'altra di centifolia?
miciapallina, mi sa che sei meno "problematica" dei pm ;O)... santa subito, hahaha, la Beee, mai visto un avvocato santificato!
ciao Paola, benvenuta anche a te; la Rosa glauca è piantata a Valeggio, in pianura padana, estate caldissima, inverno ümidissimo, viene innaffiata poco e non viene mai "spruzzata" contro pidocchi ecc., mi sentirei di consigliartela: ha bisogno di parecchio spazio e di posizioni con aria non stagnante - teme un pochino l'oidio, ma si riprende benone, anche da sola e non teme il secco. Il colore delle foglie è il suo punto di forza.
Ciao Ivana, è sempre bello quando passi da noi, ma sono un po' geloso del tuo parteggiare per la Bee ;O); ma come siete pignolone, e vabbè chiamiamolo quasi-risotto! Le fave le mangiava la mia nonna sarda, da piccolo non volevo nemmeno assaggiarle; le ho riscoperte con gli amici pugliesi, sia fresche che secche, il sapore non è molto diverso da quello dei piselli, con una punta amarognola, ma appena accennata; bisogna sbucciarle anche dalla "pelle" interna, altrimenti risultano veramente indigeste! provale di nascosto ;O), saluti golosi, cat
Grazie di cuore per le indicazioni sulla coltivazione della rosa glauca.
Precise ed utilissime.
Paola
rose? be', ora o semplici, come la chinensis mutabilis, spettinata e bellissima, dai getti rossi e i fiori sfarfalleggianti, o tutte tra l'antico e la nostalgia, come le Austin.
Sempre piacevoli i tuoi post. Amo le rose e i risotti in egual misura e le tue descrizioni me ne portano i profumi. un bacio. Glò
archiniere che fine hai fatto? in mezzo alle erbazze?
ero al Giglio ed ho pensato, più d'una volta, se qui ci fosse l'archigiardiniere! nomi e senso a tutto spiano a quel mare di erbe e di fiori ( se non a tutto almeno ad un bel mucchio)
bellissimo blog, assolutamente bellissimo... lo metto nell'elenco dei miei preferiti! Volevo solo avvertire e salutare,
Cristina
E' sempre piacevole passare a leggere le tue ricette e scoprire fiori, erbe e cibi di cui ignoravo l'esistenza... grazie!
E' stato un piacere passare dal tuo blog
Ciao,
Rita
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