e voglia di primavera!
Domenica siamo andati dai nonni, un po' più a sud, un po' più al caldo (ma dove???) in cerca di primavera.
Ci ha accolti uno straterello di neve fresca e un vento freddo che ghiacciava anche i pensieri.
Gold, che di solito ci viene incontro salterellando ci ha fatto un cenno con la zampa da sotto la sua copertina.
Le gallinelle giapponesi sembravano piumotti per spolverare, tanto avevano le piume gonfie e cotonate per ripararsi dal freddo e, sorpresa!, spinta dalla fame immagino, sul limitare del pollaio, furtiva e guardinga è venuta a trovarci anche una fagiana.
Mio papà mi ha raccontato che è una assidua visitatrice del pollaio e ha fatto il nido sotto la vecchia macchina per raccogliere le patate, protetta da un intrico di rovi e topinambur.
Sbuca dal nulla quando viene sparso il becchime per i piccioni americani e, guardandoli sprezzante, alta bella e dorata, loro grigi cicciotti e goffi, gli frega i bei chicchi di mais da sotto il becco. In effetti è una bella signora fagiana in carne, chissà se porterà mai anche i suoi pulcini, li avete mai visti come filano? La mamma davanti a testa bassa e loro dietro, in fila indiana, alla velocità della luce, sembrano dei cartoon.
L'orto dei miei è un po' spoglio, la nevicata ha sfondato la serra, le aiuole non sono ancora in produzione e soltanto dei peperoncini traslucidi, belli come lanternine turche (i semi venivano proprio da Istanbul) brillavano in controluce.
Per la "spesa" abbiamo deciso di andare dal Paolin, il vicino dei miei, contadino "vero" e maestro di orto del mio vecchio (che poi con me fa il ganzo!) e inesauribile fonte di barzellette "onte", raccontate in valeggiano tanto stretto, che devo rimanere concentrato sul labiale.
In ogni periodo dell'anno ha un orto stracolmo di verdure, incasinato come pochi (quasi peggio del mio) ma sempre lussureggiante e produttivo.
In questo periodo campeggiavano delle verze giganti (le verze mi ricordano sempre la pianta carnivora della "piccola bottega degli orrori, da un momento all'altro mi aspetto di veder penzolare una grossa linguaccia rosa!) e dei cavolfiori tardivi, con la rosetta delle foglie larghe quasi un metro, irresistibili.
Poi abbiamo fatto un giretto nella sua "stanza dei salami", che per gli amanti del genere (io mi pappo le verze e ve li lascio tutti) è un gran bel vedere.
Mia nonna, dopo aver visto le foto mi ha mandato di corsa a comprarle 3 bei cotechini!
Pomeriggio ho tentato una spedizione alla ricerca delle mie adorate erbazze commestibili.
Bardati fin sopra le orecchie, con la nonna e le sue capre da passeggio, abbiamo battuto i "nostri posti".
Qualcuna ce n'era, ancora spargola e intirizzita, ma il freddo ci ha fatto passare la voglia di raccoglierle e ci siamo goduti la campagna in questo periodo di dormiveglia, con la luce fredda che mette in risalto la filigrana degli alberi e accende i colori degli oggetti sullo sfondo opaco delle foglie.
Come mi sono pappato il cavolfiore? ma nel mio modo preferito: alla sarda!
CAVOLFIORE ALLA NONNA MARIA
Ho lessato al dente il cavolfiore in acqua leggermente acidulata con aceto, ho fato soffriggere in olio evo alcuni spicchi di aglio, che poi ho eliminato; ci ho tuffato le cimette di cavolfiore, con delle belle olive nere, una spolverata di sale, pepe e origano e ho fato rosolare finché non si sbruciacchia un pochino il tutto - tipo roesti, ne riuscirei a mangiare una padella intera!
Sarà mica una ricetta questa? e il dolce?
Questi veramente li ho fatti a casa e non dai nonni...ma noi no glielo diciamo ;O).
CORNETTI DI PASTA DI RICOTTA AL PAPAVERO
TOPFENKRAPFERL (die vom Freitag!)
Questa ricetta me l'ha gentilmente regalata la vicina di casa della mia segretaria ed è una bontà.
La consistenza è quasi quella della pasta sfoglia, ma più leggera e si presta ad essere riempita con sfizi salati o dolci.
Ho frullato nel mixer 200 g di quark (ricotta vellutata un po' acida, sostituibile con ricotta vaccina) con 160 g di olio di girasole bio spremuto a freddo e 40 g di latte (la ricetta originale prevedeva quark + 200 g di burro), ho messo in frigo una notte e si è trasformata in un panetto di similburro (margarina praticamente, però sapevo cosa c'era dentro!). Ho impastato il panetto con 250 g di farina setacciata e un pizzico di sale (nella versione dolce si può aggiungere la punta di un coltello di vaniglia naturale in polvere). Via, di nuovo in frigo, coperto da un panno per alcune ore.
Poi ho lavorato poco impasto per volta, l'ho steso col matterello e ci ho ricavato dei dischetti, alcuni li ho riempiti con semplice marmellata di marroni, alcuni con il ripieno di semi di papavero, lo stesso dello strudel.
In forno bello caldo a 170° per circa 12-15 minuti, zucchero a velo come se nevicasse e sgnamme, sono buoni tiepidi, ma anche il giorno dopo, anche se diventano un po' ümidi!
saluti golosi a tutti, cat
31 Commenti:
Bello bello seppur fresco fresco ;-)
Il prossimo cavolfiore farà una bella fine, promesso;-)
Smack. Kat
Che4 bel racconto!Sta pasta alla ricotta è irresistibile ma, anche l cavolfiore alla sarda lo proverò!
Domanda:come mai aggiungi l'aceto all'acqua per sbollentare il cavolo?Forse per mitigare l'odore?
Buona giornata e grazie!
scorro il reportage e affiorano sulla labbra due parole, due sole, beati voi, pare un'altra dimensione dove lo scorrere del tempo e delle emozioni è regolato da un altro orologio,
poi vedo i cornetti che per me sono tarallucci, li avevi visti quelli miei mitici d'abruzzo con l'estratto d'uva? che si sente la fierezza dell'esposizione?!
la tua forma me ha ricordati, lo sai che ti tocca vederli?
eccoli:
http://papaverodicampo.blogspot.com/2007/12/i-tarallucci.html
sì tutt'altra cosa ma sai com'è a seguire il filo associativo,
e poi a sentire di semi di papavero un'altra vibrazione:-)
ciao grande cat!
ciao Katy, oggi mercoledì, mia mamma mi ha detto che sta ancora nevicando!
ciao Sarretta, non metto l'aceto per l'odore, tanto la casa si impuzzolentisce uguale, ma cavolfiore e aceto, secondo me, sono l'accoppiata perfetta, prova la pasta di ricotta è veramente semplice, anche nel gusto.
ciao Papavero, sei tornata dai giretti veneziani? mi sono fiondato a ri-godermi i tuoi tarallucci - il mosto cotto lo usava anche la mia nonna sarda: sa saba - io l'ho usato per le rape (perchè adoro tutte le radici??) e per altri dolcetti sardi. Hai ragione, beati noi che OGNI TANTO andiamo a trovare i nonni, ma non credo potrei riuscire a vivere in campagna: nebbia, umidità e moscerini li devi avere nel dna...non so come abbiano fatto i miei ad adattarsi così bene??? non credo torneranno mai a Bolzano! saluti golosi, cat
scüsate l'ignoransa: ma come si fa a vedere che ti hanno lasciato un commento nuovo - tipo del 2009 - in un post del 2006????? se non ci capiti per sbaglio? - scusa anonimo della torta di more!! io quelle robe lì sulle parole di accesso ecc. non le o mai consultate - dovrei?
saluti perplessi, cat
Cat, devi mettere un campanellino che suona e ti avvisa! ;)
Scherzi a parte, prova un po' a vedere da me: sulla colonna di destra, abbastanza in alto, c'è una sezione che ho intitolato "recién dicho" (= appena detto). Dopo i 5 ultimi commenti c'è la scrittina piccina "get this widget". Cliccaci sopra e trovi la dettagliata spiega (in italiano), basta copincollare il codice. Poi puoi decidere tu quanti "ultimi commenti" rendere visualizzabili (5, 10, 15, vedi tu).
Oh, anche un caro saluto! :)*
oilà signora Equipaje: e l'effetto sorpresa poi, visitando a casaccio le vecchie ricette dall'indice, chi me lo garantisce? ;O))
grazie 1000, intuivo potesse esistere una cosa del genere, ma lo sai bene, con le parmigiane da 8 kili e le torte a tre piani tutto ok, con le robe "tenniche"...un saluto più che caro, goloso!, cat
prove tecniche di trasmissione
'zzarola dov'è l'inghippo??
Grazie a Katy che mi ha fatto scoprire questo splendido blog!
Ora lo seguirò: mi sembra ci siano molti spunti per percorsi golosi, ma non solo ;-)
Tschüß!
bla bla
ciao Stef, benvenuto, ma sei di bz pure tu? ho curiosato sul tuo bloggo, belle camminate!
babacucca, problemi??
sg, cat
Mah, visto che mancano due giorni alla Data Fatidica Annuale, potrebbe anche darsi ai brasati.....
Ciao Cat! che belle foto, pare sempre di essere lì con voi... ho trovato un modo per salvare casa e cavolo! lo metto nella vaporiera sul balcone, imposto il timer e chiudo bene la finestra... e da che uso questo sistema mi godo il cavolo, senza recriminazioni coniugali! il prossimo lo farò senz'altro con la tua ricettina...Grazie!
hehehehe: il problema è che noi non solo non abbiamo la cucina di Buckingham Palace, come dice la Canny, ma non abbiamo neppure il balcone......quindi sono cavoli, nel senso letterale del termine!!!
Siiiiiiiiiiii!
QUELLO è "IL" modo per cucinare il cavolfiore!
Pensa che ieri anche io ho pubblicato una ricetta con il Cavolo... le foglie del cavolo, per la precisione, perchè il resto delle cimette ce le siamo pappate proprio come dici tu!
Grande!
nasinasi a Mrs Bee
Ecco io adoro la verza e il cavolfiore, ma mi lascerei rinchiudere più nella stanza dei salami ah!ah!ah!
a presto cocozza
Allora...
visto che abbiamo già trovato chi si mangia la verza ed il cavolo (niente vaporiera sul balcone, mi par giusto, l'eau de spusse deve diffondersi per bene per tutto Buckingham Palasss ed impregnarlo a fondo fino a primavera!!!), Albi si offre volontario per assaltare la "càmara dei saladi" del Paolin e sta ancora aspettando il brasato, l'illuso.
Anvedi la vicina della segretaria che fior di ricetta...la mia vicina sa fare solo l'aglio fritto e la segretaria di Albi solo il caffelatte...meno male che a Bolzano siete più efficienti!
E' un segno divino, ho il Quark in frigo!!!!!!
Ve baso, ve struco, fameja!
Siora Canny da Salamanca
(dormo sempre molto male...si nota?)
Ciao Cat ! solo da quest'estate ho cominciato a girare per blog e il tuo blog l'ho sfogliato e risfogliato...!
Le tue foto sono bellissime, le ricette OK, ci fai sentire la terra sotto i piedi, complimenti !
ciao
Rossella
bella gita e buoni cornetti; io sto nell'inverno come un baco nella seta, me lo godo anocra, anche da questi racconti.
Saluti a tutti da cat in trasferta, ostaggio della temibile cucina bavarese.....
Cavolfiori e olive, mmmm buonooo
prova quando è stagione a farlo con le olive nere appena raccolte dall'albero (difficili da trovare a bz lo so) se sei curioso, ne avevo descritto il semplicissimo procedimento in uno dei primissimi post della mia avventura di bloggher
Qui:
http://terre-basse.blogspot.com/2008/11/olive-sull-olive-nel-piatto.html
un saluto da una bolzanina ormai divenuta romagnola
ciao, il tuo blog con tutte queste ricette è stupendo!!!^_^
ne ho creato uno mio
http://lullaby-coccinellalaboriosa.blogspot.com/
spero tu ci possa fare un salto, e perchè no seguirlo^_^come io seguo il tuo!!buona giornata!!
tra il cavolfiore alla sarda e le pastine di ricotta.... mi è venuta fame!!! complimenti, anche per le bellissime foto!
quante belle cose, la stanza dei salami ha avuto una presa, non avevo mai visto le galline giapponesi
Vera, dicci subito come si fa la salamoia con le olive raccolte dall'albero: il papà di Cat ci ha generosamente regalato due vasi di olive verdi del suo albero, ma mi sa che abbiamo sbagliato qualcosa, perchè all'assaggio, dopo tutto l'inverno, erano tremendissssssssime.....
Ciao CAT,che belle e ..buone cose scrivi!!!
Seguo il tuo blog già da un pò anche se ti ho scritto solo una volta e forse il mio commento è finito in un post del 2006 o giù di lì....non sono molto esperta! Però tanto mi è piaciuto il tuo blog(e anche un paio d'altri che seguo) che ho deciso di farne uno anch'io(Il Giardino Sfumato) e dopo una faticaccia (xchè SEMBRA così facile..)sono finalmente a pubblicare il primo post.
Ma riuscirò mai ad avere un archivio come il tuo??con tutte quelle belle foto raccontate? mah..io ci provo.
Ciao ciao ciao
Bellissimo blog!!! Mi ci sono "imbattuta" per caso ma ci torno spesso....Complimenti sia per le ricette e consigli gastronomici sia per quelli "verdi"...sono anch'io un'...archiniera :-) e appassionata di buona pappa!
Grazie a cat & compagnia per questi bei momenti di lettura ed esperienza!
Cleo
Dunque ho fatto la pasta proprio stasera. Decisamente difficoltos a da lavorare... non "stà unita".. ho pensato "non la farò più", però una volta cotta è davvero deliziosa, a me è addirittura piaciuta più della sfoglia...ma non c'è un segreto per farla diventare un po' più maneggevole?
ciao a tutti e scusate se rispondo con settimane di ritardo.
Ivari, a me è risultata una pasta difficile da stendere col matttarello perché molto elastica, del tipo che la stendi e zzzz si rimpicciolisce a vista d'occhio, però mi si è amalgamata bene - hai usato il burro o la pseudo-margarina al quark? hai lasciato la pasta in frigo una bella ora? forse dipende dal tipo di farina? prova ad aggiungere all'impasto un cucchiaino di acqua ghiacciata, ma pochissimo per volta, forse avevi un farina molto asciutta? riprovaci, tanto si mangiano in un soffio, bbone eh?! saluti golosi, cat
I definitely read everything written on your blog. I will read other articles.
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