cucino in giardino

sentieri golosi tra fiori e verdure e piccoli assaggi di cultura del giardino...perché l'appetito vien mangiando

venerdì, agosto 11, 2006

sorbo rosso

Questa settimana i "piccoli mostri" erano a casa tutti e due e neanche una nonna o una zia disponibile, così abbiamo deciso che mrs.bee sarebbe andata al lavoro di mattina e io di pomeriggio.
Ieri mattina, sfidando i lupi per il freddo, ci siamo vestiti pesanti e abbiamo fatto una gita al Colle , un bel posticino a 1200 m s.l.m. a soli 10 minuti di macchina da BZ, con la ferma intenzione di tornare a casa pieni di funghi!
Ahinoi il colle è molto frequentato, di funghi solo un pugnetto di finferli! abbiamo dovuto optare per degli ottimi lamponi (pappati sul posto) e per un bel borsone pieno di cime fresche di ortica. Abbiamo pranzato al Colle sotto questo stupendo sorbo degli uccellatori, che rallegrava la giornata grigia, con i suoi grappoli arancione acceso.
Il sorbo degli uccellatori, Sorbus aucuparia, è un bell'albero della famiglia delle rosacee (mele pere..ecc), adatto ai giardini con terreno fresco e tendente all'acido.
Forse il S. aucuparia è più indicato per giardini di collina o montagna, ma ha dei cugini che si adattano perfettamente ai terreni calcarei, altrettanto ricchi di bacche colorate, come ad esempio il Sorbus aria, o per le pianure il Sorbus domestica, che produce delle ottime "melette" commestibili, le sorbole!
Purtroppo in Alto Adige il Sorbus aucuparia, come il cugino biancospino, può essere piantato solo in montagna, perchè è "portatore sano" di una virosi che colpisce le coltivazioni di mele (il colpo di fuoco), ma voi che non avete questo problema piantatelo! è bello in primavera per la fioritura bianca, in estate per la bella chioma e in autunno inverno per le bacche colorate, cosa volete di più da un alberello!
La leggenda vuole che il nome derivi dall'usanza dei cacciatori, di attirare gli uccelli con le bacche colorate del sorbo...un'altra leggenda, che mi è più simpatica, vuole che il sorbo sia un potente cacciastreghe, di qui l'usanza di appendere dei mazzetti di bacche di sorbo sugli usci delle case montanare.
Una grappa particolare, dal gusto fruttato e amarognolo, si ottiene lasciando in infusione le bacche del sorbo in acquavite, raccolte dopo che hanno preso il primo gelo.
Cosa abbiamo fatto con le ortiche?!
GLI SCHLUTZER ALLE ORTICHE AI FIORI DI MALVA
Gli Schlutzkrapfen (letteralmente : ravioli scivolosi) sono tra i piatti sudtirolesi che mi gustano di più! sono un po' laboriosi, ma di solito ne faccio in quantità industriale, così posso surgelarli!
Ho lessato le punte di ortica (circa un kilo da crude) in poca acqua, le ho strizzate molto bene e le ho tritate col mixer.
Ho tritato due scalogni finifini, e li ho soffritti con un bel cucchiaione di burro (è una ricetta montanara CI VUOLE IL BURRO POCHE STORIE!) al quale ho aggiunto un cucchiaio di farina e un pizzico di sale, ho lasciato rosolare come per la besciamella e ho aggiunto due bicchieri di latte caldo; ho lasciato addensare ben bene e poi ho aggiunto un bel pugno di grana grattugiato e una generosa grattata di noce moscata e pepe. Se dovesse risultare troppo morbido basta aggiungere pane grattato, fino alla consistenza giusta per una farcia; ho aggiunto le ortiche tritate (vengono ottimi anche con gli spinaci) e ho messo a raffreddare.
Nel frattempo ho impastato 250 gr di farina manitoba con 250 gr di farina di segale integrale, due uova, un pizzicone di sale e poca acqua calda, fino ad ottenere una pasta abbastanza elastica. Ocio che la farina di segale è appiccicosissima e serve molta farina per la spianatoia.
Ho lasciato riposare la pasta per un'ora, l'ho lavorata a pezzettini con l'imperia e ho tirato le sfoglie, non troppo sottili (tacca sul 5 o sul 6 max, è una pasta integrale deve rimamere bella "stagna").
Con un coppapasta ho tagliato i dischetti, ho messo una pallottola di farcia nel centro e ho fatto gli Schlutzer, mi raccomando per evitare che i dischetti si attacchino fatalmente al tavolo spolverizzare con un velo di semola finissima.
Ho messo a bollire l'acqua, l'ho salata e ho aggiunto un cucchiaio di olio e.v.o., ho tuffato gli schlutzer per pochi minuti e li ho messi a scolare in un colapasta.
Ho fatto fondere del buon burro (io adoro quello della latteria di Vipiteno), con alcune foglie di salvia e un pugnetto di fiori di malva essicati, finchè il burro non è diventato color nocciola (Schmolz).
Ho condito gli schlutzer col burro e una buona grattata di grana...Mahlzeit! (buon appetito in tirolese) saluti golosi cat

13 Commenti:

Blogger cat disse…

scusate ho smanettato in blogger e ho attivato inavvertitamente la selezione dei commenti, saluti sbadati cat

12/8/06 15:07  
Blogger Monica Bedana disse…

Cari sbafatori di lamponi, ispirata da voi ho fatto la mia prima marmellata di more selvatiche (congelate dall'anno scorso) ed è venuta buonissima, son qui che bacio i vasetti perché ancora non mi par vero di averla fatta...Grazie!
Nel giardino di Asiago avevamo varie piante di sorgo, lí le chiamano "moéssene", dopo una vita scopro il nome tecnico!
'sti ravioloni scivolosi sono una cosa meravigliosa. W IL BURRO!(in senso italiano e spagnolo).
Baciotti, Canny the pastamatic

12/8/06 20:47  
Blogger mattop disse…

Molto interessanti queste ricette "montanare", non sono ancora arrivato a preparazioni così elaborate ma se capito in zona sudtirol cerco sempre i piatti locali! Li proverò!
ciao

13/8/06 09:12  
Blogger Scribacchini disse…

Interesssssssantisssssssimi questi cosi (non riuscirò mai a pronunciarlo, figurarsi scriverlo). Le erbacce in cucina mi affascinano da sempre.
Remy

13/8/06 11:04  
Anonymous Anonimo disse…

Io sono malata di raviolitudine sai??? E questi qui con le erbacce come dice Remy devono essere una squisitezza. Quando ho un po' di tempo faccio il post sul giardino botanico di Rio, magari ti può interessare. Kja.

14/8/06 01:21  
Blogger Scribacchini disse…

Questa te la copio subito, magari non con le ortiche che qui in basso sono ormai troppo amare. Ti contesto però l'uso della manitoba. Anzi no, ti chiedo perché usi quella farina che solitamente viene bandita sia dalla pasta fresca che dalla pasticceria, salvo lievitazione lenta con lievito di birra o affini. Magari in questo caso ha senso. Intanto vado a rifornirmi del burro giusto. E mando Remy a caccia di erbacce. Kat

14/8/06 17:11  
Anonymous Anonimo disse…

Buona questa ricetta proverò a rifarla ma con spinaci(non saprei dove trovare delle ortiche prive di bisognini vari di animali campagnoli...)e senza fiori di malva (anche quelli non saprei dove trovarli, nel frattempo guardo special su Raffaello a Villa Borghese. Buon Ferragosto!

14/8/06 23:24  
Blogger cat disse…

ciao a tutti, siamo reduci da un fine settimana inzuppato (ma quanto ha piovuto?!)
ciao canny per la marmellata devi aspettare almeno un mesetto prima di gustarla...più aspetti più diventa buona;
ciao mattop grazie per avermi avvertito della sbadataggine!
ciao remy, un tipo mi aveva raccontato che le ortiche si possono raccogliere anche a mani nude..basta non respirare...io da mona non mi sono portato i guanti e sono ancora qui che mi gratto!
ciao kja aspetto con ansia le foto del giardino botanico...non potresti portarti il computer in vacanza? :-))
ciao kat, ho usato la manitoba perchè in casa non avevo altra farina! comunque il risultato non è stato dei peggiori perchè la farina di segale ha pochicssimo glutine, e la manitoba mi ha aiutato nell'impasto, ma perchè tanto astio contro la manitoba...troppo a rischio modifica genetica? (io ne ho trovata una bio), già la mia nonna col nome di farina americana, la usava per la sfoglia, attendo delucidazioni grazie;
ciao carmenap, hai ragione ormai è più rischioso usare le erbe di campo che quelle del super, comunque le ho raccolte in un posto sicuro, lontano dalle coltivazioni, le ortiche si possono anche coltivare, di solito crescono spontanee ai bordi degli orti o sulle compostiere, hanno bisogno di tantissima acqua!
saluti a tutti cat

16/8/06 09:50  
Anonymous Anonimo disse…

Ah, ecco cosa ha fatto Cat stamattina mentre ero in ufficio.....a combattere col computer che non voleva avviarsi (mica per lavorare: c'ho anch'io i miei impegni con la mailing list delle mie amiche....)
Kat, ma anche se prendi le ortiche appena nate con le foglioline piccole sono troppo amare? non dovrebbero....

La manitoba... in realtà non era neanche tutta manitoba: nella nostra dispensa c'è un contenitore di vetro dove si tiene la farina integrale....più tutti i "vanzerotti" di farine varie. Quindi, la manitoba era in realtà miscelata a normale farina 00 e a un po' di farina integrale, che io non uso volentieri, perchè secondo me è adatta solo ai piatti rustici.
Gli Schlutzer erano molto buoni: e infatti, alla faccia di CAt che ne fa tanti per metterli in freezer....non ce ne sono più!

16/8/06 12:53  
Blogger Myrea disse…

Yum sono molto gustosi i frutti del sorbo...e anche graziosi, secondo me.

Qui da me fa troppo caldo per preparare i ravioli alle ortiche...meglio in inverno! ;-)

16/8/06 14:41  
Blogger Scribacchini disse…

Cat'spetta che mi spiego! Nessun astio contro la Manitoba, anzi. Quella che ho sottomano per adesso non è neppure bio a dir vero (ma fra poco mi attrezzo, Gennarino segnala un mulino fidato che vende per corrispondenza). Però la uso solo per impasti lievitati, soprattutto se delicati, vedi i panini allo yogurt di Gen. Perché i grandi pasticcieri insegnano che per fare una brisée o altri impasti col burro è la meno adatta e i pastai ne parlano tutti male. E io sono gli credo. Ma sono pronta a credere anche te e farò come dici tu. Con la segale in effetti ha "un suo perché".

17/8/06 14:06  
Blogger Scribacchini disse…

Cara mrs bee, vero, verissimo, basterebbe raccogliere solo le cimette, oppure andare a fare una passeggiata in mezza montagna. Se sabato non piove, ci provo. Domenica no, farà bellissimo, Remy lavora...

17/8/06 14:09  
Blogger Scribacchini disse…

Fatti e molto apprezzati. E fotografati,ovviamente. Ne avrai la prova a giorni da noi ;-) Kat

ps: Ovviamente anche noi siamo innamorati dei vecchi alberi da frutta. In prima linea i peri! Nel giardino dei miei ne crescevano due ormai secolari, uno altissimo, l'altro completamente reclinato. Non li ho mai perdonati di averli tagliati e sradicati. A dir vero hanno fatto fuori anche un mandorlo altrettanto anziano e un intera siepe di filadelfi (syringa, se non erro) e il muretto col muschio e il glicine e... Un disastro! L'unico vantaggio è che sono andate via anche le vipere.

2/9/06 15:00  

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