gattici
Al mercato del sabato, con i primi tarassachi e le prime insalatine gallinella, il gusto della primavera, arrivano in fondovalle anche i primi fiori.
Sui banchetti dei contadini, accanto a severe e francescane rape rosse e oramai legnosissime pastinache cominciano a vendersi mazzolini di erica, rami di nocciolo con tutti i fiori pendenti (che mi fanno starnutire solo a guardarli) ma soprattutto i rami di salice, per comporre l'albero di Pasqua.
I sudtirolesi ne vanno matti e, un po' come i giapponesi, non resistono a portarsi a casa un po' di bosco, anche solo alcuni rametti che ricordino e celebrino le stagioni; bella usanza che da sempre è stata adottata anche dalla mia famiglia.
I rami di salice, Salix caprea soprattutto, sono i più gettonati, con i loro bei gattici setosi, bianchi candidi, che diventano luminescenti in controluce.
Rami ai quali appendere le uova colorate, in un miscuglio di simboli legati al risveglio della terra.
Mi raccomando se volete conservarli per parecchio tempo, NON metteteli a bagno, ma sistemateli in un vaso senz'acqua!
Tranquilli la ricetta di oggi non è a base di salice e uova!
Da Aosta, grazie ai gentili Orsi scribacchini, ci è arrivato un bel pacchetto con una goduriosa fettazza di fontina, evaporata alla velocità della luce e con un curioso sacchettino pieno di sabbiolina grigia: la famosa farina di grano arso, che da quel dì aveva titillato la mia curiosità.
Qui ci vuole una ricetta sudista!
Quale occasione più adatta per andare in soffitta a ravanare tra le caccavelle in cerca di quella mai usata, per partecipare alle caccavelliadi di Enza?!
Tra un tostapane che fa i toast con la faccia di Sponge Bob, la forma per l'agnello di marzapane, la tortiera di silicone a forma di rosa, la teglia da crostate ovale ho finalmente trovato il ferro per i maccheroni!
Cercato e agognato dopo aver girovagato per numerosi mercati pugliesi, l'ho finalmente trovato...in Sardegna! Mai usato, ma al momento dell'acquisto sembrava indispensabile: una degna caccavella, anche se di minimo ingombro!
MACCHERONI DI GRANO ARSO CON CIME DI RAPA
sottotitolo: tragggedia!
Ho mescolato 1/3 di farina di grano arso con 2/3 di semola rimacinata fine (ma la prossima volta credo che 1/5 sia più che sufficiente!!) e ho impastato con acqua tiepida e un pizzico di sale, tenendo la pasta abbastanza "fissa", non troppo morbida. Ho lasciato riposare la pasta una mezz'oretta, coperta con un canovaccio, dopodiché mi sono cimentato con il ferro spiralato.
Un divertimento! Ho staccato una pallottola di pasta e, sul piano, ci ho sovrapposto il ferro, ho premuto con il palmo, rotolando su e giù, finché non si è formato il maccherone.
I primi tutti svergoli, mano a mano sempre più bellini.
Ho lasciato asciugare i maccheroni e ho mondato le cime di rapa; le o lessate in abbondante acqua salata, pescandole al dente e facendole ripassare in padella con olio evo, una acciughina, un pizzico di peperoncino. Nella stessa acqua ho cotto i maccheroni, che ho saltato con le cime di rapa e un filo di olio evo. Mi perdonino i puristi, ma ci ho aggiunto una grattata di pecorino!
Il connubio amarotico dei maccheroni e dolciastro delle cime di rapa (sì lo so che le cime di rapa non sono dolci, ma gustate con il grano arso...) a me è parso molto interessante! Non pubblico i commenti dei Pm e della Bee, perché immagino arriveranno da soli nei biglietti sul frigo!
Scriba: IO ho apprezzato molto!
Cosa? è un po' che non vado di dolce? e volete un'idea per finire quella vagonata di mele un po' fiappe che giace da tempo nel portafrutta? la "fiappezza"della mela è direttamente proporzionale alla bontà dello strudel, ma quello vero, con la pasta sottile sottile, quindi
STRUDEL DI MELE CON ZIEHTEIG, QUELLO VERO!
Ho provato tante paste da strudel, ho incontrato anche molte facce da strudel, ma questa è un'altra storia..., questa è la mia preferita. L'ho scovata su "So backt Südtirol" Athesia, oggi tradotto anche in italiano.
Ho impastato 150 g di farina setacciata con un cucchiaio da the di aceto, uno di olio di girasole, un pizzicone di sale e ca. 70/80 g di acqua tiepida, incordando bene la pasta, che deve diventare candida ed elastica, lavorandola per parecchi minuti, finendo con un giro di pieghe (per chi ne vuole sapere di più rimando a 'o Maestro), cioè tirando i lembi dall'esterno verso l'interno.
Formata una palla liscia, la ungo con olio di girasole e la metto a riposare per almeno mezz'ora al calduccio, sotto una pentola dove ho fatto bollire un dito d'acqua, che poi si versa via.
Provate assolutamente questo trucchetto, me lo ha ricordato la Bebi, mia mamma; la pasta diventa superelastica.
Nel frattempo mi sono armato di santa pazienza e ho cominciato a pelare i pomi e a tagliarli a spicchi e poi a fettine sottili - ca 5 mele grosse o 7-8 piccine, se si ha la fortuna di trovare più specie un po' appassite, il gusto ci guadagna. Preparate le mele, ci aggiungo il succo di mezzo limone e la sua buccia grattata, una bella cucchiaiata di zucchero di canna integrale, una manciata di uvette ammollate e strizzate, una manciata di pinoli e una abbondante spolverata di cannella.
Poi ho preparato il fondo di pangrattato. In una padella di ferro o antiaderente ho sciolto una cucchiaiata di burro con una bella spruzzata di cannella (mmm, che odorino di cucina di montagna!) e ci ho rosolato, mescolando continuamente - pena la carbonizzazione istantanea, a fuoco vivo, due, tre bei pugni di pangrattato, deve essere fresco e profumato! Continuate a mescolare anche dopo aver spento il fuoco!
A questo punto la pasta è pronta, su una tovaglia, ma anche sul piano del tavolo, ho tirato un po' la pasta col matterello, mi sono unto bene le mani con olio di girasole e con le nocche, partendo dal centro, ho stirato la pasta, fino a farla diventare sottile e trasparente. Non bisogna andare subito giù duri, altrimenti si rischia lo strappo!
Tirata la pasta, cospargo il fondo col pangrattato raffreddato, lasciando un bel bordo libero, ci metto le mele senza troppo sughino, aggiusto di cannella, pennello di burro fuso i lembi della pasta e comincio ad arrotolare, sempre spennellando di burro (ce ne andranno max due cucchiai da tavola, giuro!), sigillo bene i bordi - tipo involtino primavera, do un'ultima pennellata di burro luccicante al pupo e vai di forno bello caldo (170°) per 20 minuti mezz'oretta.
Quello della foto è accompagnato da una salsina di prugne e marzapane, così, per non farmi mancare nulla!
Un saluto goloso a tutti, il cat
38 Commenti:
Il dialogo reale è stato questo:
Cat: "mmmmh, insoliti.....mi stanno piacendo molto"
Bee+P.M."*#bip#**##bip#**bip"
Tradotto in italiano significa:
Cat: "mi è venuta un po' una ciofeca, forse ho sbagliato qualcosa o dovevo tagliare di più la farina"
Bee+P.M."Se avessi il coraggio di dire che non ti sono venuti bene, li mangeremmo senza fiatare, visto che ci hai messo tre ore a giocare alla massaia salentina, sono le due, abbiamo una fame strabecca e l'alternativa sarebbe addentarti le chiappe. Anche perchè, sperimentando cose nuove, non c'è niente di male ad ammettere che qualcosa non è venuto come ce lo si aspettava"
Lo strudel, invece, era buonissimo e ho fatto in tempo a mangiarne due fette prima che evaporasse (la fontina, invece, ha avuto un tempo di evaporazione veramente brevissimo: se non l'avessi vista arrivare, dubiterei che sia mai stata nel nostro frigo...)
Ciao Cat,che bei ricordi mi suscita
la vista di questi gattici,giorni lontani nel tempo,ma vicinissimi al mio cuore.Grazie Frittella
Ma le mele sono cotte o le metti crude solo col limone?
Curiosità: perchè olio di girasole?
Valentina
splendidi i rami di salice, li vorrei subito, devo sentire mon ami fleuriste,
bello il tuo strudel lucido elastico come un collant, di certo bilingue tetesco e taliano ma soprattutto handmade catgoloso
salutoni papaverosi
è una sciocchezza, ma a volte ci vuole... ti è stato assegnato il premio Sketches of Nature in Your Blog AWARD 2011 :)
Passa qui a ritirarlo: http://www.erbaviola.com/2011/03/08/premi-premiati.htm
Ho capito, torno un'altra volta e mi porto dietro un pezzo di prosciuttone iberico del suocero.
Alla Bee ed ai PM la più sincera solidarietà.
Grano arso e cime di rapa, e di dolce una roba con le mele, proprio a me, ma se poe?????
Guarda che gli orsi vi hanno mandato la fontina perché ormai sono IRRICONOSCIBILI, lo dice anche Alberto! E al posto della fontina vera (che vi hanno spedito per liberarsene) ne hanno preparata una in casa con la quinoa e le ortiche, ovviamente era di alpeggio!
;-PPPP
Tanti basi,
sioracannydasalamanca
Ora capisco ! L'amaro lamentato fuori microfono non è colpa della farina ma delle cime di rapa. Ultimamente sono rimasta fregata pure io. Una minestra quasi immangiabile e di grano arso non c'era l'ombra.
Baci. Kat
Io sono un'amante della farina di grano arso che uso quasi sempre in purezza, checchè ne dicano della sua tossicità..non la mangio mica tutti i giorni..il tuo connubio con le cime di rapa e pecorino, secondo me, è perfetto (sempre per i miei gusti....)
Buon fine settimana.
CAT, sei un mito!!! io apprezzo soprattutto gli input culinari :-) sono passato dallo stadio ammiratore allo stadio emulatore.
ora mi iscrivo al tuo fanclub!!!
che meraviglia,il tuo blog e' davvero molto carino,ti invito a dare un'occhiata al mio e se ti fa piacere a sostenerlo!Grazie!
Sono molto affezionata alla mia pasta da strudel - sottile, sottilissima -ma sento le suggestioni di una che così convintamente viene promossa. Mediteró. Quanto al salice, anch'io ho un debole e quando quei fiocchetti piumosi e compatti stremati cadono, li conservo, argentei, in una ciotola.
Grano arso? Ma sai che non l'ho mai sentito e mai visto! Dev'essere buono però! Un abbraccio e buona serata
Buona Pasqua..aspetto con trepidazioe un nuovo tuo interessante post, Libera.
tra poco i gattici perderanno le foglie.... dai fratello datti una mossa...
andrea
Dai, torna: la primavera è quasi passata e non ti abbiamo sentito...Benedetta
Ciao Cat e Fam.
Da tempo non arrivavo qui...vedo che hai diradato la tua produzione pubblica...forse lo fai privatamente!
Vedi trovo tantissime parentele con questa tua pasta, la mia pasta matta, fatta all'incirca in questo modo, deriva dall'uso povero per le torte salate antichissime, ma anche dalla presenza in casa mia, come sfollata, una coppia strana, io ero bambina e tale mi appariva, di una "spilungona" in senso buono, bionda di Lubiana, che fuggiva dalla guerra e voleva raggiungere la Sardegna con il suo Celeste, un piccolo sardo piccolino, scurissimo!
A casa mia introdusse il rito dello strudel...ed era in questo modo, la sfoglia sottilissima che dopo diventava friabile, leggera, o nelle parti interne si era amalgamata alla succosa farcia, al burro, alla cannella!!!
Grazie Alberto!
Buona primavera-estate!!
Un saluto a Mrs Bee e al ragazzo!!!
Un abbraccio!!!
Che meraviglia il tuo strudel, dopo mesi di pigrizia in cucina mi hai fatto venire voglia di tornare un pò ai fornelli. Se questa voglia resiste fino a questo sabato proverò con la tua ricetta!
un salutone
ciao CAT, ma ti rendi conto che è dal 28 feb che ogni mattina prima di cominciare il mio lavoro di ufficio cerco un tuo nuovo post???
abbi pietà........
un caloroso saluto a tutta la famiglia
Betty
Non sono pratica di blog ma sto scoprendo la magia di quelli di cultura culinaria, che sono una forza...
Dunque cercando qualche ricettina per usare il rabarbaro che ho appena comprato, mi sono imbattuta in questo che mi pare in sintonia con il mio modo di gustare il cibo e la natura.
Ho una domanda per Cat: nella tua ricetta di marmellata alle pesche dici di aver provato a mettere alcune gocce di essenza di senape; io ho fatto diverse mostarde, venute peraltro molto buone, usando gocce di questa sostanza micidiale... ma non ho ancora trovato il modo di dosarla bene. Le poche gocce che ho aggiunto, stando ben attenta a non tenere la faccia sulla pentola, tendono a volatilizzarsi e poco ne rimane a vaso aperto. Finora ho compensato aggiungendo un paio di gocce a freddo, MESCOLANDO,ad apertura del vasetto. Ma vorrei sentire se altri hanno risolto meglio...
Aspetto i vostri pareri e intanto vado a metter su la marmellatina al rabarbaro.
ciao
RA-barbara
Ciao Cat,
complimenti, il tuo blog mi piace molto! Sono capitata un giorno qui per caso e ogni tanto ritorno a dare una sbirciata.
Mi piace moltissimo l'idea di abbinare giardino e cucina..anche le tue foto sono incantevoli..sono passioni che coltivo anch'io. Insomma..è proprio un piacere leggerti.
Ciao!
ciao adoro cucinare,ho un blog vario fra creatività ,yoga e meditazione, le tue creature sono meravigliose, verrò spesso a cercarti
Belle le foto!
Buone ferie a te e alla tua Famiglia:)
manchi da un po', e spero sia perche' hai tanto da fare, tanto da sperimentare. Pero' - detto da fedele lettrice anche se sparuta commentatrice - qui manchi!!
A presto!:-)
Morganalarossa
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Un abbraccio,
il Team di OPEN KITCHEN MAGAZINE
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Te ne saremmo davvero grati! ^.^
Leggo che manchi a molti...ed io che speravo di trovare qualche "consiglio" su come riparare le piante per l'inverno, la saluto ;-)
Ciao Cat,nemmeno per Natale ti fai vedere?Che tristezza!!!!!Frittella
Come il re senza corona di marinella, continuo a bussare.
Liberissimo di scomparire ma almeno rassicuraci che va tutto bene...
tutto ok?
Benedetta
Cat, dove sei finito???
Cat, ci manchi molto. <3
Violetta's kitchen.
Cat...ci dici almeno se stai bene o se hai perso la password? Possibile che un blog così bello sia sospeso da un anno?
Quandi ci darai tue notizie???Un sacco di gente sente la tua mancanza!!!! Buon tutto, ovunque tu sia :)
Mi piacciono tantissimo i tuoi maceroni, così scuri e inquietanti, sembrano buonissimi e diversi da tutte le altre ricette di pasta tradizionali. Grazie mille, magari farai anche della cucina la tua professione.
Sara di Forlì
....ma è un anno che nn scrivi più nulla...dove sei ?..ci manca tutto di te..ricette ..racconti e simpatia... silvana
... Be. Una manca un po e guarda tu cosa mi combinate!
La prima cosa... non credo che avrò il coraggio di sperimentarla, ma lo Strudel... mi è venuta fame!
nasinasi
Cat è chiuso a chiave in soffitta e bandito dalla cucina fino a quando non avremo scordato i maccheroni di grano arso!!!! ma non temete, l'ostaggio è trattato bene....
Grazie Mrs Bee!
Ci conforto saperlo ben accudito!!!
Peccato che non possa ...scrivere, e mandare le immagini della natura in questa stagione, come era suo solito fare!!!
Auguri!
Un saluto!
nonna ivana
Finalmente un segno!Non vorrei essere invadente,ma ci manchi Cat.Non temere la pasta al grano arso io l'ho scordata!!!! Saluti a tutta la famiglia Frittella
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