a tutta birra
E mentre la stagione sparava i suoi ultimi fuochi d'artificio io e il GM Nic, mio figlio grande abbiamo passato un fine settimana in puro stile steampunk, tra caldaie e pentoloni "nautilus", tubi metallici, termometri, pressostati e sbuffi di vapore.
Noo, non abbiamo fatto un viaggio in sottomarino e in aerostato, abbiamo frequentato un corso di autoproduzione della birra alla scuola agraria locale.
Mentre per il vino, chi più chi meno,tutti abbiamo presente il processo produttivo, specialmente chi ha superato una certa e ha studiato sul sussidiario che ad ottobre, illustrava con dovizia di particolari la torchiatura, il mostaggio, ecc; per la birra mi sfuggivano sempre alcuni dettagli.
Inoltre mio figliolo diciottenne fresco fresco ama farsi qualche birretta con gli amici, come dargli torto. Proibirglielo? E allora quale mezzo migliore di un bel corso di birra, da farsi insieme, per creare maggiore consapevolezza sul bere sicuro?
Abbiamo progettato due birrozze, una bionda e una rossa, sì sì, proprio progettato, con tanto di tabella excell, scegliendo a tavolino il tipo di malto, di luppolo e il procedimento da adottare.
Abbiamo macinato i chicchi di orzo maltato, perché la base della birra è l'orzo, ma non come natura l'ha fatto, bisogna prima maltarlo. Si fa germinare il chicco fino alle prime radichette, in modo che gli enzimi della germinazione trasformino l'amido del chicco in zucchero solubile e poi si essicca o si tosta, a seconda del gusto e del colore che si vuole conferire alla birra.
Abbiamo messo il malto nel pentolone (l'altro gruppo, più fighetto nella caldaia semi professionale ;O)) aggiunto l'acqua e iniziato a scaldare fino ad una certa temperatura. Poi abbiamo scaldato tutto per 45 minuti ad una certa temperatura costante, per estrarre la maggior parte dello zucchero dai chicchi, poi altri 45 minuti a temperatura maggiore, per estrarre le proteine, per fare una bella schiuma e in fine altri 45 minuti a temperatura ancora più calda per stabilizzare tutto.
Abbiamo filtrato sulle trebbie, cioè sulla "Crusca" dei chicchi, aggiungendo altra acqua bollente e poi tutto in un nuovo pentolone a bollire per tre ore abbondanti.
Pausa pranzo, ma rimanendo a scuola perché i pentoloni vanno curati a vista!
Abbiamo pasteggiato con la birra del corso precedente, bbbona! e con i formaggi del corso di formaggi, quasi quasi mi faccio anche quello.
Finalmente abbiamo aggiunto il primo luppolo, per dare l'amaro, il fiore dell'Huulus lupulus e ho scoperto che ce ne sono centinaia di varietà da tutto il mondo, ciascuna con un profumo e un gusto particolari: amaricanti, fruttati, speziati, mi si è aperto un mondo.
Altre due ore di cottura e finalmente abbiamo passato il mosto nello scambiatore di calore, abbattendo la temperatura, aggiunto i lieviti appositi e messo finalmente nel fermentatore. E ora...pazienza e fra due mesi ci troveremo tutti per assaggiare la nostra produzione.
Siamo usciti da scuola al buio, il GM Nic era entusiasta; fiuu, una volta che ne azzecco una ;O).
E ora un dessert senza fronzoli, molto birroso, di ispirazione UK, messo insieme confrontando varie ricette del webz.
PUDDING DI BIRRA SCURA CON TOPPING DI CARAMELLO SALATO ALLA BIRRA
e
PUDDING DI WEIZENBIER E BANANA CON TOPPING DI RADLER DI WEIZEN CARAMELLATO
160 g birra scura, maltata, quella che vi piace di più
140 b di burro
200 g di zucchero di canna integrale
40 g di cacao amaro
150 g di farina 00
80 g di panna
1 uovo
un pizzico di fior di sale
una punta di coltello di semi di vaniglia burbon
mezzo cucchiaino di bicarbonato
Ho sciolto il burro nella birra, ma a fuoco bassissimissimo, senza mai surriscaldare.
Ho aggiunto zucchero e sale e ho sciolto bene.
Ho aggiunto farina, cacao e bicarbonato, setacciando in due volte e ho mescolato bene con la frusta.
Ho aggiunto panna e uovo, mescolato tutto bene.
Ho imburrato le formine da budino e ho infornato a bagno maria a 180° coprendo con l'alluminio, per ca. 40 minuti.
Per la salsina ho caramellato due cucchiai di zucchero di canna e ho diluito con mezzo bicchiere di birra scura e due cucchiaiate di panna, facendo evaporare bene.
E per esagerare ho voluto farne anche di biondi, utilizzando la Weizenbier, la birra fatta con il frumento al posto dell'orzo. E siccome una buna Weizen deve profumare di banana, ne ho aggiunta una intera.
Stessa ricetta di sopra ma con le seguenti sostituzioni: birra Weizen non filtrata al posto di quella scura; zucchero bianco al posto di quello integrale; una banana schiacciata al posto del cacao; niente vaniglia.
E per il topping al Radler ho caramellato tre cucchiai di zucchero diluendolo con due cucchiai di succo di limone, mezzo bicchiere di weizenbier e due cucchiai di panna.
Spugnosi, umidi e soffici come si conviene ad un pudding, è una consistenza che adoro.
6 Commenti:
W i mastri birrai! Forse non tutto è perduto: magari li convinco a fare Brezeln e Weisswurst invece dei biscotti di Natale... (i dolcetti però erano buoni)
Veramente una bella esperienza da far fare ai figli! Anche i miei 21 e 24 anni piace bere la birra soprattutto quella artigianale Mrs.Bee vero la birra chiama i brezeln e weisswurst 😃
Stavo per chiedere dei biscotti di Natale quando ho letto il commento della Bee... ;-)
Baci. Kat
ciao Kat, ho cominciato col portar giù dalla soffitta le riviste e i ricettari austriaci, la settimana prossima farò la "spesa biscotti" e poi giù di brutto con il biscottamento...ma quest'anno gioco d'anticipo e mi sa che presto pubblicherò 5 anni, 5 di biscotti rimasti imprigionati nel computer ;O))
sg, il cat
Wow, cinque anni di biscotti, dovrò prendere qualche giorno di ferie per leggere tutte le ricette...cat come faccio a riconoscere se l'albero vicino casa è un cedro del Libano? La corteccia ,il colore ( è un grigio azzurro) la cima? grazie, Valentina
Mi piace molto questo collegialità genitori e figli, si impara insieme ci si condivide le esperienze, grand dessert per veri intenditori
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