
Ultima passeggiata dai nonni prima di Natale.
Passeggiata inzuppata, con gli stivali di gomma. Passeggiata ostinata, la prossima volta lo so, i colori saranno sbiaditi, come un acquerello troppo diluito.
Le ultime rose, sorprese dal gelo, restano lì, indecise se schiudersi, abbracciate al prugnolo, spolpato dai merli - e il prugnolino adesso come lo faccio?

Gli storni compongono una partitura un po' noiosa sui cavi a pentagramma, me lo ha fatto notare il pm grande, con l'occhio "allenatoallenote". D'altronde, son storni!

L'acqua del laghetto è sempre più scura e le foglie, il riflesso del cielo e la coppia di persico sole in trasparenza mi fanno piombare nei "tre mondi" di Escher.

Il cielo grigio però e l'umidità dell'aria esaltano i gialli ed i rossi e mi esalto anch'io, scoprendo gli steli dorati di una pianta che mi ha dato un bel daffare per essere identificata (io sono un botanico della domenica!), credo un ciuffo di Anthericum ramosum (Paolo aiuto!) di un giallo uovo strepitoso. Il ciuffo aveva ancora un unico, minuscolo, candido bocciolo in fiore.

Mi sono segnato il posto con un paletto, voglio tornare a trovarlo in estate, dalle foto sul web sembra graziosissimo, meglio delle Gaura.

Dopo questa reumantica passeggiata cosa c'è di meglio per scaldarsi di una bella partita a carte con gli amici, bevendo una bella tazzona di the fumante, accompagnato da una bella fettozza di dolce?
PAN DE MEJ O MEINI

Era da tantissimo che non li rifacevo e, come sempre succede, mi è venuta la voglia pazza e mi sono prodotto in tre ricette diverse in tre giorni consecutivi...per fortuna gli amici erano parecchi! La ricetta è presa da un numero di "A Tavola" di parecchi anni fa, che ho trascritto sul quadernetto ante-bloggo, perché riusciva sempre benissimo.
Tutte e tre le volte ho impastato150 g di manitoba con 10 g di lievito e ca un etto di acqua tiepida, formando una pallotta che ho messo al calduccio per ca mezz'ora. Ho pesato e setacciato altri 150 g di manitoba e 150 g di fioretto di mais (farina gialla finissimissimissima), ho aggiunto 150 g di zucchero di canna bianco, un pizzico di sale, la punta di un coltello di vaniglia naturale, la buccia di un limone bio grattata, 130 g di burro a fiocchetti e un cucchiaio di olio evo fruttato, un uovo e la "biga", cioè la pallozza lievitata di cui sopra. Ho impastato con la frusta elettrica (la Bee, pur di non farmi prendere l'impastatrice mi ha regalato una frusta elettrica sadomaso da 500 w di potenza, di marca tedesca, ottima devo dire, è potentissima e non si surriscalda e, soprattutto occupa pochissimo spazio!). E' un impasto abbastanza tosto da lavorare, ci si esercita il muscolo anche con la frusta elettrica, ma alla fine risulta liscio e vellutato. Si smanazza un po' a mano, formando delle pagnottelle appiattite e mettendole a lievitare sulle teglie, rivestite di cartaforno inumidita per una buona mezz'ora, nel forno scaldato a 30 gradi. Nel frattempo ho cotto uno sciroppo con 50 g di zucchero e 50 g di acqua e l'ho lasciato raffreddare. Ho pennellano i pani con lo sciroppo, facendo attenzione a non schiacciare troppo e ho cosparso con zucchero di canna bianco e zucchero a velo, finchè non si è formato una specie di intonaco bianco, via di nuovo a lievitare per un'altra oretta. Si pre riscalda il forno a 200°, si porta a 180° e si inforna per 20 min. mezz'oretta a seconda della dimensione del panozzo.

Semplici e morbide, una fetta tira l'altra e pucciate nel the danno il massimo.
La seconda variante l'ho fatta sostituendo all'uovo 150 g di ricotta - ancora + morbidi!, la terza variante l'ho fatta sostituendo alla farina di mais farina di miglio macinata di fresco - molto delicati, quasi ascetici direi ;O).
Un saluto goloso, cat