parrotia
Dura quest' anno per i blogghi di giardino i fiori bisogna andarseli a cercare col lanternino, almeno dalle nostre parti; oggi però, complice un bel solicello e un'arietta primaverile, in una pausa anti-sclero da scrivania ingolfata (mai dire le fatidiche parole "quest'anno mi sembra un po' loffia"...!) mi sono messo di buzzo buono e ho perlustrato il vivaio in cerca di qualche segno di vita (aspetto con ansia le nuove forniture, ma so che in Toscana è andata peggio che a noi, speriamo in bene).
I boccioli di magnolia ammiccano sexi dal loro pellicciotto, lasciando scoperti un po' i petali appena rosati, ma non hanno ancora intenzione di esplodere.
Dei fiori delle Hamamelis, carta velina gialla e profumata, come l'incarto dei sospiri sardi, vi ho già detto tutto qui, e mo' cosa vi racconto?
Gira che ti rigira, scruta, indaga, niente, quest'anno le piante sonnecchiano.
Quando ecco, in mezzo al seccume generale e alla compostezza un po' noiosa dei sempreverdi, intravedo lassù dei "pilucchi" rossi, i fiori della Parrotia persica, parente delle hamamelis, ma di origini medio-orientali
Mi arrampico sul vaso e li osservo da vicino. Ciufetti corallo che catturano la luce, racchiusi in una coppa pelosetta, della stessa forma dei miei stampini da biscotto preferiti, molto interessanti ma perché non li ho mai osservati bene?
Beh, bisogna proprio guardarli con attenzione e da vicino per goderne il colore, perché l'effetto da lontano è di "peluria" rossiccia.
La Parrotia (parrozia) è una pianta che mi piace assai: può diventare un bel cespuglione (la forma che mi garba di più) o, se coltivata ad alto fusto, un bell'albero. Ha bisogno di un po' di spazio, ecco, sul balcone non la metterei, per quanto in un grande vaso, ma proprio grande...; ha foglie di un bel verde scuro, che a fine estate virano al rosso, all'arancio, al rosa, una festa di colori, in primavera ci regala questi minuscoli gioielli corallo e soprattutto, il polline è a basso potenziale allergenico, cosa volete di più?!
Sto andando avanti a sushi, pizze, macrobiotico, piade, un bel mischione salutar/ciofecoso , ho messo su un casino di kili! non ho più ne' tempo ne' voglia di cucinare, la sera cucina Santa Bee, ma in una giornata di "buona", con le crenchene (che ho finalemte identificato come Crepis capillaris e/o Crepis sancta) che ho raccolto dai nonni ho fatto questi sfizios/salutar
GNOCCHI DI PANE ALLE ERBE
Le erbe le ho raccolte alcuni we fa dai nonni, in un giorno di tempesta di vento e nevischio, insieme alla badante moldava della bisnonna dei PM che, in maglietta (io avevo sciarpa e cappello!), mi prendeva per i fondelli perché: "questo vento no freddo!" - a proposito ho in serbo alcune ricettuzze moldave un po' strane, ma bbuone! che una grande argomento di conversazione e un modo di conoscersi sono le ricette tradizionali.
Torniamo alla ricetta, una specie di Knödel alle erbe di campo.
Ricetta rigorosamente a ocio: ho pulito le crenchene e le ho appena fatte sudare nella vaporiera, le ho tritate e le ho ripassate in padella con un filo di olio evo e alcuni spicchi di aglio (tolti a metà cottura); ho spezzettato 4 panini mollicosi raffermi (non troppo secchi!) l'ideale sono le rosette, li ho bagnati con un bicchiere di latte salato e condito con noce moscata, al quale ho aggiunto un uovo sbattuto. Ho lasciato riposare un quarto d'ora, ho aggiunto le erbazze tritate grossolanamente e ho impastato con le mani - niente farina nei miei Knödel!!! Ho fatto un salsicciotto, pressando bene con le mani, l'ho avvolto nella pellicola - usare quella apposita please - ma va bene anche un tovagliolo bianco - e l'ho cotto 15 minuti circa in acqua bollente salata.
Nel frattempo ho passato al mixer una cucchiaiata di capperi di tarassaco (ve li ricordate?), ma vanno benissimo anche i capperi veri; un' alicetta sott'olio, un paio di cucchiai di olio evo, un pizzico di chiodo di garofano e alcune cucchiaiate di acqua bollente di cottura.
Ho scolato lo "Serviettenknödel" , l'ho affettato e l'ho condito con la sua sapida salsina; morbido con appena una punta amarognola, un po' di primavera nella panza, mi è piaciuto, non ho rimpianto il burro...questa volta ;O).
Saluti golosi a tutti, cat