Mi piace molto andare in bicicletta, sentire i muscoli che si scaldano, immaginare le calorie che si volatilizzano e l’idea di contribuire un pochino a limitare la produzione di zozzuria in questo mondo, ma se devo dirla tutta, guidare l’automobile, magari da solo, per raggiungere cantieri sperduti o giardini da visitare su per le montagne, mi piace ancora di più!.
In macchina posso finalmente ascoltare la radio (durante il lavoro mi rende nervoso), riorganizzare le idee (mi spedisco 100 messaggi vocali, sii con l’auricolare non vi preoccupate- tipo libri da comprare – ricette da provare – post da postare …), mi succede la stessa cosa nuotando, solo che è un po’ più difficile prendere appunti!
Cosa c’entra tutto ciò con il post: venerdì mi sono fatto tutto d’un fiato la Val Gardena andata e ritorno e poi via, in Val Pusteria, fino al confine.
L’anno scorso durante un viaggiuzzo simile ero rimasto affascinato da questi prati rigogliosi, quest’anno: la sete!
I prati hanno l’aspetto che di solito hanno in giugno, siccitosi, con le fioriture appassite e spente, povere mucche quest’anno poche leccornie.
Di ritorno da San Candido però, per “sgranchirmi le gambe”, ho accostato la macchina lungo la strada, vicino ad un boschetto lungo il torrente Drava.
Verso strada sembrava un boschetto magrolino ma, fatti due passi, belloo, un fiume azzurro cielo di non-ti-scordar-di me (Myosotis scorpioides), una striscia lunghissima, un'esplosione di puntini azzurri.
E non è finita qui, poco più dentro il bosco, un’altra sorpresa, una via lattea di stelle-anemoni (Anemone trifolia), che vibravano nella penombra del boschetto, punteggiata qui e là da minuscole viole giallo vivo (Viola biflora), messe in risalto dal muschio verde acido, e, sui rami stelle-clematidi azzurro violetto (Clematis alpina), un firmamento di fiori da rimanere a bocca aperta, specialmente dopo la delusione dei prati rinsecchiti, e il tutto a pochi passi dalla strada.
Questi piccoli giardini sottobosco, che si conquistano i luoghi più assurdi, si adattano ai terreni più magri e riescono a cicatrizzare gravi squarci nel bosco , come un cantiere stradale, sono per me, una fonte di ispirazione potentissima, e hanno tutto il mio affetto.
Per merenda, visto che non sono nemmeno riuscito a pranzare, mi sono fermato a Monguelfo e ho acquistato, in una panetteria-pasticceria (i miei esercizi pubblici prediletti!!) un pane dolce alle nocciole, che mi sono quasi interamente spazzolato guidando, a bocconi soddisfatti, ripensando al boschetto.
L’effetto del gusto del pane e del ricordo dei non ti scordar di me (forse era solo la famazza!) è stato tale che, nonostante abbia riempito tutto il sedile di briciole (se lo avessero fatto i pargoli…) non mi sono nemmeno incavolato.
L’effetto è magicamente sparito come ho varcato il portone del garage: ho “dovuto” passare tutto con l’aspirapolvere, ma se volete provare anche voi, eccovi la ricetta
CORONA DI PANE DOLCE ALLE NOCI
Ho mescolato in una ciotola 500 g di farina semi-integrale con 60 g di zucchero mascobado, un pizzicone di sale e una bustina di lievito di birra disidratato, la punta di un coltello di vaniglia naturale in polvere; ho aggiunto 80 g di margarina bio liquefatta (forse funzia anche con olio di girasole) frullata con ¼ di latte di riso caldo e ho impastato bene e a lungo, finché la pasta non è risultata elastica ; ho coperto con uno strofinaccio umido e ho lasciato lievitare per un’ora.
Ho impastato nuovamente e via, un’altra ora a riposare.
Nel frattempo ho tritato250 g di noci, e le ho “cotte” per pochi minuti con altri 50 g di margarina di girasole bio, con 60 g di zucchero mascobado, ancora un po’ di vaniglia, la buccia grattata di un limone e un pizzico di cardamomo (pochissimo).
Ho tirato la pasta nello spessore di un cm e mezzo, ci ho spalmato la farcia di noci, ho arrotolato a “strudel”, ho inciso la superficie con cinque sei tagli di forbice e ho messo a lievitare in uno stampo per ciambelle oliato per altri 15’.
Ho messo in forno pre-riscaldato a 175° per circa 45’, ho sfornato e ho spolverizzato cn zucchero a velo.
Mmm il gusto è magico anche in versione veg, durante l’assaggio non ho nemmeno visto le ditate di unto sui mobiletti della cucina! Saluti golosi cat