cucino in giardino

sentieri golosi tra fiori e verdure e piccoli assaggi di cultura del giardino...perché l'appetito vien mangiando

venerdì, novembre 20, 2009

meme degli Scriba'

cat: maddai! e chi si ricordava più di aver cucinato tutte 'ste robe? certo coi dolci ci ho dato giù di brutto...oh no! il periodo della dieta, questo lo slatiamo a piè pari, orpa ma è un po' lungo... e questi commenti, 'spetta 'spetta che leggo un pochino... Bee, vieni ti ricordi che ridere...aggià la Cuoca Rossa, chissà dove è finita... Katy, hai avuto una grande idea! Un po' di scartabellazio nell'indice delle ricette (che non ho mai imparato ad usare i tag e non vi dico quanto sia laborioso il tagliaincolla del mio indice medievale!!) ha riportato a galla vecchie glorie e vecchi amici. E poi, si può dire no agli Scriba'? Allora prima di tutto, per le regole, passate da loro e adesso le ricette che hanno lasciato un segno...Katy come segno si può intendere anche un kilozzo due di troppo? ;O) Fa parte della tradizione locale ed è stata adottata dalla mia famiglia: non si può stare senza Sciroppo di fiori sambuco, che poi è il primo post e ci sono molto affezionato; Sono diventati una piacevole abitudine: questi gnocchi e anche questi...ma me li devo mangiare al punto marcobiotico, che la Bee manco vederli, li vuole! lei preferisce questa, devo dire golosissima e napoletanissima pizza con le scarole, che ci ha insegnato la nostra vicina di Pozzuoli; erano fruto di una momentanea curiosità: questa confettura, consumata fresca ottima, col tempo stucchevole...mi ha un po' deluso...dovevo farla fuori tutta subito! la ricetta ripetuta all'infinito e con svariate versioni, sia da me che dalla Bee sono sicuramente gli spaetzle, che ricadono un po' anche nella prima categoria. e la ricetta che ho amato alla follia, ma che non oserò più ripetere...forse, è sicuramente lo Zelten (che lo zelten suona strano, a noi bolzanini ci viene da chiamarlo il zelten ;O) Saluti golosi a tutti, cat

venerdì, novembre 06, 2009

rossoaranciogiallo

Per fortuna il periodo di cantieri di sola terra, cementazzo e metallo, che mi ha tenuto lontano dal blogghe, è alle spalle (archiniere sono e il cassero e l'impalcatura mi attizzano, ma alla lunga, il 'niere che è in me sente il richiamo della foresta). E per fortuna è iniziato il classico periodo del "lapregovengasubitoavederechefraunpogela!", il mio preferito, dopo quello dei prati in fiore, periodi propizi ai sopralluoghi e alle decisioni senza troppi ripensamenti. Sono fatto così, un po' di sano stress e pepe al ...mi fanno lavorare più concentrato. Al ritorno da uno di questi sopralluoghi ho dovuto inchiodare la macchina: al limitare di un prato verde che più verde non si può (mannaggia era pieno di tarassaco ma non avevo con me nemmeno un coltellino!) la luce del pomeriggio, scivolando liscia e senza ostacoli nell'aria ghiacciata, colpiva un gruppo di ciliegi infiammandoli letteralmente. Che rosso! nulla da invidiare alla bianca fioritura primaverile; mi è sembrato un premio dopo lunghe settimane tra scartoffie e cemento, acciaio e mouse. Poco lontano, un frassino colpito di netto da una folata ghiacciata notturna, ma solo da metà chioma in su, sfoggiava una livrea metà verde e metà vinaccia, con effetto optical; anche le singole foglie della "zona di mezzo" erano bicolori. Logicamente, quando ti capita un incontro simile, la batteria della digitale fa cilecca. In questo periodo in giardino tutto è accelerato, in una danza pazza prima del riposo invernale. Non ci si può concedere il lusso di indugiare, ne' con i lavori , ne' con la digitale! Se vi piace riempirvi gli occhi di colori caldi, fare provvista per l'inverno, fatelo subito! Inchiodate con le bici o le auto ai bordi delle strade e godetevi lo spettacolo. Un'ora di pioggia o un refolo gelido possono cancellare da un momento all' altro quel bel gruppo di biancospini rosso cardinale che proprio non posso perder...(sigh!) o l'arancione brillante di quel gigantesco albero dei tulipani, che, ops è virato al marrone spento o la fiammata della lagerstroemia che si staglia sul viola cupo del prunus pissardi; ehi, ma chi l'ha spenta? Per fortuna anche al lavoro giro sempre con la digitale col "colpo in canna" e quest'anno mi è venuta la fissa degli alberi dal basso, fotografati dall'interno con i rami in chiaroscuro e le foglie che filtrano la luce, come tessere di una vetrata gotica, piccoli spaesaggi capaci di dare senso anche alla più tosta delle giornatacce. E ora, accontentati gli amici giardineschi, pensiamo agli spadellatori! Ho comprato un libricino della GU Verlag, "Kürbis" (zucca) di Martin Kintrup, solo per questa ricetta, che però ho un po' modificato. Per evitare uno shock agli amici vegani (che ammiro per la forza di volontà!), questa è la prima ricetta che pubblico che contiene un pochino di speck, non proseguite nella lettura ;O))!
QUICHE DI ZUCCA, FINOCCHI E UVA BIANCA
Ho preparato una pasta brisè lavorando col mixer 90 g di semi di zucca decorticati, tostati, raffreddati e tritati finemente, con 230 g di farina di farro integrale, un pizzico di sale, 80 g di burro freddo e un paio di cucchiaiate di acqua gelida, ne ho fatta una palla, l'ho avvolta nella pellicola e l'ho messa in frigo per un'oretta. Nel frattempo ho lavato e tagliato a quadratini (tutti uguali vero?!!) mezza zucca hokkaido, ca quattro etti- quelle belle arancioni a palloncino, da papparsi con tutta la buccia! - un bel finocchio e una bella cipolla bianca, due se piccole. Poi ho lavato, sgocciolato, tagliato a metà e privato dei semi gli acini di un bel grappolozzo di uva bianca da tavola (che il vinacciolo sotto il dente mi sgrìsola!), e fatto a dadini una fetta spessa di speck, mi raccomando Alto Adige Südtirol!. Ho saltato in una pentola con un po' di olio evo zucca, cipolle e finocchi, finché non si sono ammorbiditi, poi ho aggiunto lo speck e ho fatto appena sfrigolare, ho salato e pepato e, a fuoco spento ho aggiunto l'uva. Ho grattugiato con la mandolina a fori grossi un pezzo di emmenthaler, ca. 100g, ci ho aggiunto due uova sbattute e due belle cucchiaiate di formaggio cremoso bianco . Ho steso la pasta nello stampo e, tìn! parte la deformazio da eccesso di cantiere e mi viene da farvi uno sezione della quiche con autocad! - fondo e bordo bucherellati spessore ca. o,4 mm, - copertura del fondo con strato drenante e assorbente eseguito in pane grattugiato di fresco, - fornitura e posa di verdure saltate posate ad archi contrastati a mo' di "sanpietrino"e successiva boiaccatura del mosaico con malta di uova e formaggio. Oddio è riemerso l'architetto! In forno bello caldo a 170° per ca. 40 minuti. Valeva la pena comprare il libretto! Saluti golosi, cat.